8 Settembre 2011
Taormina. Intervento innovativo effettuato all’ospedale “S. Vincenzo” di Taormina per alleviare dalle sofferenze una 25enne affetta da un’alterazione del ritmo cardiaco, la Sindrome del Qt lungo congenito. Una patologia, questa, caratterizzata da crisi ricorrenti di aritmie ventricolari maligne ad elevato rischio di vita. La ragazza era portatrice, per tale motivo, di un PaceMaker defibrillatore da diversi anni. Tale dispositivo, essendo un corpo estraneo posizionato nel sottocute ma con elettrocateteri che raggiungono il cuore, come tutti i corpi esterni può essere soggetto a malfunzionamenti o infezioni che coinvolgendo, in pieno, il muscolo cardiaco possono essere la causa della temibile “Endocardite Infettiva pericolosa” con alta incidenza di mortalità. Per questo motivo per la prima volta a Taormina è stato innestato un dispositivo senza elettrocateteri proveniente dagli Stati Uniti. L’innovativo intervento, unico in Sicilia, proprio per la sua particolarità, è stato eseguito con successo dal cardiologo Giuseppe Calvagna, presso la sala di Elettrofisiologia della divisione di Cardiologia del complesso sanitario di contrada Sirina, diretta dal primario Rosario Evola. L’assistenza Anestesiologica è stata assicurata dalla presenza dei medici Mariapaola Maiorano e Rosanna Leo della Divisione di Anestesia e Rianimazione diretta dal primario Filippo Bellinghieri. Lo Stand By Cardiochirurgico è stato fornito da Fabrizio Ceresa della Divisione di Cardiochirurgia dell’Ospedale Papardo di Messina diretta da Fancesco Patanè. L’operazione s’inquadra nell’ambito del tentativo di evitare i cosiddetti viaggi della speranza. Mauro Romano |